Congresso interregionale di Cardiologia Pediatrica 2023

Abbiamo partecipato al 6° Congresso Interregionale di Cardiologia Pediatrica per portare ai medici le principali domande di pazienti e famiglie in tema di Sport

Sport e Cardiopatie Carpi

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Sensibilizzare la società e le istituzioni sulle cardiopatie congenite è uno dei nostri obiettivi.
Sabato 1 aprile 2023, in occasione del 6° Congresso Interregionale di Cardiologia Pediatrica che si è tenuto a Carpi (MO) abbiamo partecipato anche noi per parlare di Sport e cardiopatie congenite e portare al personale medico sanitario presente le principali domande che pazienti e famiglie ci pongono su questo tema.

Lo sport, uno dei primi ostacoli nella vita di un cardiopatico congenito

Oggi, grazie allo sviluppo e al miglioramento degli esami diagnostici e delle tecniche chirurgiche, le cardiopatie congenite hanno una prognosi migliore e i bambini che ne nascono portatori crescono, diventano adolescenti e poi adulti. Ciò significa che la loro qualità della vita migliora: possono fare sport e attività fisica, ad esempio.
Nella fase di crescita, però, lo sport rappresenta proprio uno dei primi “problemi” che i bambini e gli adolescenti con cardiopatia congenita incontrano, in particolar modo quando si pone il problema dell’idoneità sportiva (agonistica e non).  Le nostre famiglie spesso si rivolgono a noi anche per porre domande su questo tema, si interrogano su quale attività sportiva possano praticare i propri figli: per questo motivo abbiamo raccolto alcuni dei loro quesiti da sottoporre poi all’attenzione di medici e infermieri presenti in sala in occasione del Congresso.

Le domande più frequenti di pazienti e famiglie sul tema dello sport

  • Come promuovere una regolare attività fisica nei bambini e negli adolescenti con cardiopatia congenita al fine di favorirne un ottimale sviluppo fisico, psicologico e sociale? 
  • Quando nostro figlio ci chiede di iniziare a praticare uno sport, come dobbiamo “muoverci”? A chi rivolgerci e come guidarlo nella scelta migliore?
  • Esistono protocolli diversificati tra agonismo e dilettantismo o semplicemente “una buona pratica” senza le forzature della competizione a tutti i costi? 
  • È necessario eseguire un test da sforzo in un bambino o adolescente cardiopatico congenito? 
  • I nostri figli cardiopatici congeniti possono correre normalmente e stancarsi? Cosa possono fare e cosa è meglio evitare? 
  • Quando è richiesto il certificato agonistico, c’è la possibilità che venga concessa l’idoneità agonistica, se lo staff di medici cardiologi, in comunicazione con la Medicina dello Sport, dovesse dare il “nulla osta”?  In caso di risposta negativa, quali esami e quali documenti sono richiesti affinché la società sportiva possa consentire al bambino di svolgere solo gli allenamenti? 
  • Nell’età dell’adolescenza, quando le discipline sportive iniziano ad avere necessità dell’idoneità agonistica, come conciliare il bisogno di movimento dei nostri ragazzi con il “blocco” che spesso incontrano da parte della medicina sportiva?
  • Agonismo (partite) no, allenamenti intensi (anche tre volte settimana) sì: a volte sono gli stessi allenatori delle società sportive ad essere perplessi, perché sostengono siano più intensi e provanti gli allenamenti che non una partita. E’ una questione di responsabilità e di cavilli burocratici o c’è una motivazione scientifica e clinica dietro?  

Cosa possiamo fare noi, come associazione?

  • Diffondere una cultura intorno al tema dello Sport. Per le famiglie è importante conoscere e avere informazioni precise su come muoversi e a chi rivolgersi quando il proprio figlio deve iniziare a praticare attività sportiva.
  • Continuare a sensibilizzare e coinvolgere i diversi interlocutori (Medicina dello Sport, pediatri di libera scelta, medici di base, cardiologi, etc) all’interno di ampi progetti condivisi con la finalità di rendere tutto più fruibile e semplice, organizzando anche incontri specifici e dedicati.
  • Coinvolgere gli insegnanti di educazione fisica e le scuole, anche l’Università di Scienze Motorie.
  • Fornire informazioni di base sulle attività fisiche “tranquille” e/o “preferibili” rispetto ad altre, verso i quali indirizzare il bambino cardiopatico congenito per evitare stop e delusioni future.

La sfida è quella di garantire a tutti una partecipazione sicura allo sport, per evitare così i danni associati ad uno stile di vita sedentario, e crediamo sia molto importante fare chiarezza sul tema per sciogliere qualche dubbio evitando “eccessive precauzioni” o portando viceversa a sottovalutare il problema. È fondamentale inoltre promuovere la conoscenza delle caratteristiche proprie dei vari tipi di sport, per consigliare il tipo di attività fisica più adeguata a seconda della situazione. Ringraziamo il dott. Stefano Cappelli e la dott.ssa Claudia Borghi dell’ospedale di Carpi per averci invitato a partecipare, e come sempre un grande grazie ai nostri dottori del cuore dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola che hanno portato la loro grande professionalità ed esperienza.