Lourdemia, da Haiti a Bologna per curare il suo cuore malato

È arrivata in aeroporto a Bologna la bambina haitiana affetta da Tetralogia di Fallot, che sarà operata nei prossimi giorni

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Dopo un viaggio di oltre 8.000 chilometri da Haiti, nella serata di giovedì 6 aprile 2023 Lourdemia è atterrata all’Aeroporto Marconi di Bologna insieme a suor Rosalie, la sorella salesiana che ne ha la patria potestà. In un primo momento la bambina sembrava smarrita, poi si è aperta in un gran sorriso che, tuttavia, non poteva nascondere la sua stanchezza e il suo allarmante stato di salute. 
Ad accogliere Lourdemia e suor Rosalie in aeroporto c’erano Paola Montanari, presidente di Piccoli Grandi Cuori e la dott.ssa Emanuela Angeli, cardiochirurga dello staff dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola di Bologna guidato dal prof. dott. Gaetano Gargiulo.
Grazie al supporto della Pubblica Assistenza di Bologna la abbiamo accompagnata in Ospedale, dove ha riposato per qualche giorno: se il viaggio è andato bene, è comunque stato molto faticoso per via delle sue gravi condizioni fisiche (e del bassissimo livello di ossigeno nel sangue). 
Già in serata è stata confermata la diagnosi di Tetralogia di Fallot, la cardiopatia congenita complessa di cui soffre.

La storia di Lourdemia, nata con una grave malformazione cardiaca

Ma facciamo un attimo un passo indietro, per conoscere Lourdemia, detta “Mia”, e la sua storia.

Lourdemia Haiti Piccoli Grandi Cuori

Lourdemia è nata il 3 ottobre 2013 ad Haiti, paese dell’America centrale tristemente noto per il devastante terremoto del 2010 e per i continui sconvolgimenti politici ed economici.
Nel 2021 i suoi genitori hanno fatto una scelta sofferta: affidare lei e sua sorella maggiore Manuela all’istituto delle suore salesiane di Port au Prince. Alla famiglia mancano le possibilità economiche e sociali necessarie per prendersi cura delle due ragazze. All’istituto Lourdemia ha conosciuto suor Rosalie, che è diventata per lei una persona di riferimento.

Cosa non si farebbe per dare una vita migliore ai propri figli?
Le salesiane hanno garantito a Lourdemia un tetto sulla testa, un pasto caldo e la possibilità di studiare. Insomma, una vita serena, almeno fino allo scorso 3 ottobre, quando Lourdemia è tornata all’istituto dopo un periodo trascorso con la famiglia. 

Cardiopatia congenita: la terribile diagnosi

“Quel giorno l’abbiamo vista molto debole, faticava anche solo a fare pochi passi” racconta suor Rosalie. “Le sue condizioni erano così gravi che siamo subito corse all’ospedale di Port au Prince, dove è arrivata la terribile diagnosi: Tetralogia di Fallot. Si tratta di un complesso problema al cuore presente fin dalla nascita, che causa una grave carenza di ossigeno nel sangue
La diagnosi è stata poi confermata nell’ospedale di Tabarre, dove lavora l’unico cardiologo pediatrico di tutto il Paese.”
In Italia queste cardiopatie vengono diagnosticate durante la gravidanza o nei primi mesi di vita, ma nel caso di Lourdemia, nata in casa senza adeguato supporto sanitario, questo non è stato possibile. 
All’età di 5 anni Lourdemia sembrava affaticata, non riusciva nemmeno a camminare. Così papà Monius e mamma Raymonde nel 2019 l’avevano accompagnata da medici stranieri perché la visitassero. “Nostra figlia aveva bisogno di un intervento al cuore e i medici ci hanno promesso che sarebbero tornati per operarla. Una promessa mai mantenuta”.
Ad Haiti, infatti, mancano le strutture e i medici capaci di curare la Tetralogia di Fallot. Per questo, ricevuta la diagnosi nell’autunno del 2022, suor Rosalie e i genitori della piccola si sono subito attivati per cercare aiuto all’estero. 

La staffetta di solidarietà per aiutarla

“Lourdemia ha urgente bisogno di essere operata. Le sue condizioni sono gravi a causa del basso livello di ossigeno nel suo sangue (bassa saturazione). Fino a questo momento il suo organismo è riuscito in qualche modo a compensare il problema, ma l’intervento non è più rimandabile” afferma la dott.ssa Emanuela Angeli, la cardiochirurga che insieme al Prof. Dott. Gaetano Gargiulo opererà Lourdemia al Policlinico di Sant’Orsola, centro di eccellenza nazionale ed europeo nella cura delle cardiopatie congenite. “Il successo dell’intervento garantirà a Lourdemia la vita serena che merita”.  
La richiesta di Suor Rosalie è stata accolta dalla città di Bologna.
Lo staff medico dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e la nostra associazione hanno scelto di sostenere la bambina (insieme a Suor Rosalie) nel viaggio da Haiti a Bologna, di operarla e accoglierla nel percorso post intervento nella nostra Casa “Polo dei Cuori”, dove i nostri volontari si occuperanno di fare la spesa e di aiutare suor Rosalie in ogni commissione.  
Per questo motivo abbiamo attivato una raccolta fondi di emergenza che ci ha consentito di arrivare all’obiettivo finale: i 33.000 euro necessari per salvarla. In questo modo siamo riusciti a sostenere le seguenti spese: viaggio aereo andata e ritorno, intervento cardiochirurgico e ricovero in ospedale, servizi di assistenza psicologica e sociale, vitto e l’alloggio presso la nostra casa. Accogliere Mia non significa solo fornirle le migliori cure ospedaliere e sanitarie, ma anche i migliori interventi socio-assistenziali per aiutarla a vivere una quotidianità più serena, per rendere più lieve ogni sua fatica.
L’accoglienza è da sempre al centro della nostra mission – afferma la presidente Piccoli Grani Cuori Paola Montanari. Vogliamo fornire a questa meravigliosa bambina, che nonostante la malattia e la grande debolezza ci sorride, la migliore assistenza e le migliori cure che saranno garantite dai nostri medici e operatori sanitari e dalle nostre psicologhe e assistenti sociali”.
La nostra associazione è stata fondata da mamme e papà che hanno vissuto l’esperienza di un figlio cardiopatico congenito. In questo caso la famiglia di Mia è suor Rosalie, che resterà con lei per tutto il periodo di cura.
Bologna è una città meravigliosa, accogliente, in una Regione spettacolare come l’Emilia Romagna – prosegue la Montanari – che rappresenta un’eccellenza dal punto di vista sociosanitario. Haiti invece è un Paese povero e pieno di disastri: abbiamo preso a cuore la storia di Mia e accettato questa nuova sfida perché, per noi, la salute è un diritto di tutti i bambini, anche di quelli che vengono da Paesi e situazioni più sfortunate”.

Il coraggio e la tenacia di suor Rosalie, da Haiti a Bologna

Suor Rosalie insieme a Paola Montanari, presidente Piccoli Grandi Cuori. Foto di Paolo Righi

Mia è arrivata a Bologna per essere operata al Policlinico di Sant’Orsola perché ad Haiti mancano le strutture e i medici capaci di curare la sua cardiopatia congenita, la Tetralogia di Fallot. 
Ma la situazione ad Haiti non è grave solo dal punto di vista medico. Per arrivare fin qui la suora che ha la patria potestà di Mia, suor Rosalie, ha incontrato tantissime difficoltà.
Ad Haiti l’escalation della violenza tra gang sta aggravando la situazione del Paese, mettendo ulteriormente in ginocchio un sistema sanitario già provato. 

A proposito di Mia, Suor Rosalie dice: “Sorride sempre, anche quando soffre non si lamenta mai, ma un giorno mi ha detto: mi fa male il cuore. Mia vuole stare meglio ad ogni costo, ma per noi sarebbe stato impossibile senza il vostro aiuto. Nella nostra casa di accoglienza a Port au Prince ci sono cinquanta bambine, lei è quella con lo stato di salute più grave. Sono bambine e ragazzine che salviamo dalla strada, o che i genitori ci portano perché sono troppo poveri e non possono prendersene cura. Arrivano qui e ci dicono “ora questa bambina è figlia tua”.