Una nuova sonda per il Policlinico grazie alla generosità dei bolognesi
La generosità dei bolognesi che dieci mesi fa aveva
salvato la vita al piccolo Habibou regala oggi una speranza in più a tanti
altri bambini cardiopatici. Grazie alle donazioni arrivate alla nostra associazione e alla Fondazione Sant’Orsola che non è stato necessario
utilizzare per il bimbo del Niger, visto il decorso clinico perfetto che lo ha
caratterizzato, insieme alla Fondazione abbiamo potuto donare al Policlinico di Bologna
un’innovativa sonda ecocardiografica per rendere più sicuri gli interventi al
cuore per bimbi e neonati.
La campagna per Habibou era stata lanciata nella
primavera 2021. Il bambino soffriva di una cardiopatia congenita grave, la
Tetralogia di Fallot, caratterizzata da un’ostruzione
del flusso sanguigno verso i polmoni. Per sperare di poter diventare grande
aveva bisogno di un intervento che nel suo Paese nessuno era in grado di
effettuare. Così è partita una raccolta fondi che in poche settimane ha
consentito di portare il piccolo a Bologna e di pagare intervento e riabilitazione.
Grazie all’equipe del professor Gargiulo che lo ha
operato e seguito, non ci sono state complicanze e anche la ripresa è avvenuta
in tempi molto più rapidi del previsto. Dei 56.823 euro raccolti da Piccoli
Grandi Cuori e Fondazione Sant’Orsola sono rimasti così 21.942 euro che
abbiamo deciso di integrare e devolvere all’acquisto di
un’attrezzatura sanitaria che potesse contribuire a migliorare il percorso di
cura di tanti altri bambini che, come Habibou, necessiteranno di un intervento
al cuore.
Si tratta di una sonda ecocardiografica transesofagea: “Le sonde fino ad
oggi utilizzate – spiega la cardiologa pediatrica del Policlinico di
Sant’Orsola Anna Balducci – ci consentivano di
eseguire esami solo nei pazienti adulti e nei bambini grandi. Con questo
nuovissimo strumento potremo effettuare l’ecocardiografia transesofagea anche
nei neonati cardiopatici di peso superiore ai 2,5 kg: questo ci permetterà di
eseguire una valutazione anatomica molto precisa e dettagliata del cuore, della
sua struttura e del suo funzionamento acquisendo moltissime informazioni che
sono utili al cardiochirurgo, in sala operatoria, prima dell’intervento”.
Sarà possibile così avere un controllo "on line", in tempo reale,
dell'intervento cardiochirurgico ed una valutazione dei risultati della
correzione chirurgica; inoltre, sarà utile anche in terapia intensiva e in sala
di emodinamica. La sonda ecocardiografica transesofagea sfrutta infatti
lo stretto contatto esistente tra l'esofago ed il cuore e permette una
migliore visualizzazione delle camere cardiache, dei grossi vasi polmonari e
dell'aorta, delle valvole cardiache, con un dettaglio migliore rispetto a
quanto consentito dal più semplice ecocardiogramma transtoracico (ETT).
“Donare è dare con assoluta spontaneità, liberalità – commenta
la presidente dell’Associazione Piccoli Grandi Cuori Paola Montanari – è
attendere con amore e con impegno a qualcosa. Ed è quello che noi, come
organizzazione di volontariato, cerchiamo di fare tutti i giorni, con i nostri
genitori, con i nostri volontari: doniamo il nostro tempo e le nostre risorse,
per aiutare chi ne ha bisogno, per sensibilizzare, per impiantare
consapevolezza, per tradurre una necessità in opportunità. In tutto questo è
fondamentale avere al proprio fianco compagni di viaggio sensibili e attenti,
come lo è la Fondazione e come sono tutte le persone che ci aiutano grazie alle
loro donazioni, anche economiche: con l’acquisto di questo strumento siamo
felici di poter contribuire al lavoro eccellente che i nostri medici svolgono
per curare i cardiopatici congeniti”.